1972 di Francesca Capossele a Librerie.coop


Sabato 10 marzo ore 17.00presso Librerie.coop  
Viale Giorgio Amendola, 129 - Imola

Francesca Capossele 
presenta il suo romanzo d'esordio "1972", Fandango Playground
dialogherà con l'autrice Muriel Pavoni

Se penso al 1972 mi vengono in mente le olimpiadi di Monaco e la strategia della tensione; è un anno che sta in mezzo alle due contestazioni, eppure nel romanzo di Francesca Capossele non c'è nulla di questo, o meglio, c'è l'atmosfera che ha a che fare con l'epoca storica, c'è l'illusione di poter sfuggire alla trappola degli adulti, l'infinita gamma di opportunità ancora aperte, l'idea che l'utopia sia possibile, in un racconto filtrato attraverso la vita di una famiglia e di una ragazza che attraversa l'adolescenza.
Per Cristina e suo fratello il 1972 è l'anno in cui la famiglia si trasferisce da Ferrara a Bologna.
Cristina e Marcello, protagonisti, figli di un’epoca tra gli anni '70  e '80,  per loro il 1972 è il momento in cui attraversare i temi propri della loro epoca: il conflitto generazionale, la libertà della donna, l'impegno politico.
Una storia di giovinezza, di adolescenza, dove tutto è estremo, dove ci si guarda indietro e si racconta per ricostruire la storia di una casa, di una famiglia, di un’amicizia.

"La vera gloria" di Marina Sangiorgi


Venerdì 9 marzo, ore 20.30

presso la biblioteca di Borgo Tossignano
via Papa Giovanni XIII
Cristina Gallingani, Muriel Pavoni e Giorgio Zabbini
presenteranno il romanzo
"La vera gloria" di Marina Sangiorgi

"Perchè la nostalgia che riservi alle sue storie d'amore anche a quelle che non la meriterebbero, è collocata in un solo istrante, in un lampo, in quella distanza pudica, che le fa tutte preziose...
Anche tu te ne sei andata nel momento nel quale la scrittura ti si è disvelata, in tutto il suo fulgore, dandoti una consapevolezza di averne una di voce, unica, straziante."
Pupi Avati

"Marina Sangiorgi era una bravissima raccontatrice. Si era visto subito questo talento, fin da giovanissima. Questo libro è costruito nella misura che è propria del suo passo, il racconto, ma per così dire inserito in un girotondo o catena nel quale, cambiando punti di vista e scansioni temporali, si compone il romanzo."
Davide Rondoni