Un romanzo sulla sessualità e sul desiderio, svincolato da un meccanismo di trama, trasportato invece dalle voci interiori del personaggio, dentro i pericoli di un deflagrante scavo interiore, fino a trovare parole nuove per raccontare la debolezza e le ferite dell’amor proprio maschile, il trauma e la nostalgia della docilità dell’amore materno, senza la paura di affondare nella melma e di portare a galla il peggio di sé. L'autore elabora un linguaggio preciso, affilato, che oltre a raccontare scandaglia, senza mai scendere nel pruriginoso.
Siamo nell’ambito della scoperta della sessualità da parte di un ragazzino efebico che fatica a definirsi e che appena “si scopre improvvisamente uomo” intreccia una doppia vita, tra locali a luci rosse, appartamenti di prostitute e circoli scambisti, nell’ossessione di raccogliere quella che sentiva essere l’unica eredità del padre. Poi, di colpo, l’incontro con Lucia, la convivenza, le figlie, il matrimonio; una dimensione affettiva stabile definitivamente conquistata. Fino a quando la moglie non fa una confessione che stravolgerà una stabilità oramai data per scontata. A quel punto, il protagonista si trova di fronte ai propri demoni interiori. Lui, che credeva di essere l’unico, nella coppia, in diritto di avere una doppia vita, scopre che questo privilegio non è riservato solo a lui. Il crollo è rapido, senza freni, impietoso. Per la coppia comincia un momento di travaglio e di messa in discussione delle antiche certezze.
La caduta lo trasporta in una ricerca maniacale delle ragioni e delle tracce (qui potrei fare esempi celebri: Roth, Bellow, Richler); infine si accorge di non essere più individuo, di non doversi occupare solamente del proprio rovello, interiore ma dell’equilibrio di una coppia, la crisi da individuale diventa famigliare e l'osservazione non è più interiore ma è rivolta all'oggetto delle proprie angosce, Lucia, che diventa improvvisamente un mistero. Il cambio di prospettiva sulla persona amata spinge il protagonista a rivedere le proprie paure: la morte, il talento, il fatto di essere una specie di contenitore vuoto, un bluff, la paura dell’abbandono, e ancora più a fondo, fino alla paura più di essere inadeguato.
L’amore è vissuto come un campo di battaglia dove i rapporti di potere oscillano tra vincitore e soccombente, che giocano i loro ruoli senza mai essere alla pari (non sarà un caso l'esergo che cita La donna della porta accanto); un gioco che porta con sé la malattia, la convalescenza, la guarigione. Il traditore, che prima lo fa in silenzio, poi confessa, poi diventa vittima e la vittima prende in sopravvento, in un gioco continuo e ditruttivo.
L'amante imperfetto di Emidio Clementi verrà presentato sabato 3 marzo, alle ore 17.00 presso Liberie.coop, a cura di Viaemiliaventicinque.
Siamo nell’ambito della scoperta della sessualità da parte di un ragazzino efebico che fatica a definirsi e che appena “si scopre improvvisamente uomo” intreccia una doppia vita, tra locali a luci rosse, appartamenti di prostitute e circoli scambisti, nell’ossessione di raccogliere quella che sentiva essere l’unica eredità del padre. Poi, di colpo, l’incontro con Lucia, la convivenza, le figlie, il matrimonio; una dimensione affettiva stabile definitivamente conquistata. Fino a quando la moglie non fa una confessione che stravolgerà una stabilità oramai data per scontata. A quel punto, il protagonista si trova di fronte ai propri demoni interiori. Lui, che credeva di essere l’unico, nella coppia, in diritto di avere una doppia vita, scopre che questo privilegio non è riservato solo a lui. Il crollo è rapido, senza freni, impietoso. Per la coppia comincia un momento di travaglio e di messa in discussione delle antiche certezze.
La caduta lo trasporta in una ricerca maniacale delle ragioni e delle tracce (qui potrei fare esempi celebri: Roth, Bellow, Richler); infine si accorge di non essere più individuo, di non doversi occupare solamente del proprio rovello, interiore ma dell’equilibrio di una coppia, la crisi da individuale diventa famigliare e l'osservazione non è più interiore ma è rivolta all'oggetto delle proprie angosce, Lucia, che diventa improvvisamente un mistero. Il cambio di prospettiva sulla persona amata spinge il protagonista a rivedere le proprie paure: la morte, il talento, il fatto di essere una specie di contenitore vuoto, un bluff, la paura dell’abbandono, e ancora più a fondo, fino alla paura più di essere inadeguato.
L’amore è vissuto come un campo di battaglia dove i rapporti di potere oscillano tra vincitore e soccombente, che giocano i loro ruoli senza mai essere alla pari (non sarà un caso l'esergo che cita La donna della porta accanto); un gioco che porta con sé la malattia, la convalescenza, la guarigione. Il traditore, che prima lo fa in silenzio, poi confessa, poi diventa vittima e la vittima prende in sopravvento, in un gioco continuo e ditruttivo.
L'amante imperfetto di Emidio Clementi verrà presentato sabato 3 marzo, alle ore 17.00 presso Liberie.coop, a cura di Viaemiliaventicinque.
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